Rubrica: Le mie teorie
Titolo o argomento: Giochi di matematica – Risposte alle domande della parte prima
Autore: Raffaele Berardi (Ralph DTE)
Risposta ai punti 1-2
Se un violino suona la stessa nota del diapason, quello che emette è un suono costituito da una frequenza fondamentale data dalla lunghezza totale della corda, più le frequenze delle armoniche date dalle varie frazioni della lunghezza della corda. Ogni strumento genera armoniche proprie. Quando fai vibrare un diapason invece, quello che ottieni è un’onda sinusoidale perfetta e pura.
Fourier dimostrò che suonando una gran quantità di diapason si possono riprodurre tutte le onde fondamentali e le armoniche prodotte da un’orchestra. Ogni diapason un’onda. Potresti essere bendato davanti a due orchestre: una costituita da strumenti e una da soli diapason, e non accorgerti di alcuna differenza. Ma qual è il legame con un CD di oggi?Il legame sta nel fatto che questa logica fu usata per riprodurre ogni tipo di suono nel tuo impianto stereo di casa… Un CD contiene semplicemente istruzioni su come far vibrare gli altoparlanti per creare ogni genere di onda sinusoidale. Oggi in pochi sanno questo dettaglio ed in passato nessuno avrebbe immaginato che la matematica avrebbe fatto suonare i nostri stereo o ipod.
Risposta al punto 3
Viceversa, la musica, fu usata dai matematici per compensare gli errori sul calcolo della quantità di numeri primi compresi tra 0 e N. Ma questo era solo un appunto e non entriamo nel merito di un discorso così complesso. Serve solo a far capire un altro esempio in cui mondi che sembrano lontani in realtà combaciano perfettamente ma è molto difficile accorgersene.
Risposta al punto 4
Possiamo fare moltiplicazioni solo con la calcolatrice? No! anche con il metodo in colonna come ci hanno insegnato alle elementari. E basta? No. Anche con dei disegni… Come? Così:
https://www.ralph-dte.eu/gallery/scienze/matematicamente/curiosita/moltiplichiamo.swf
il numero 123 è raprresentato dalla prima griglia che compare nell’animazione: la prima riga a sinistra è 1, le due righe centrali sono il 2 ed infine le tre righe a destra sono il 3. Stesso dicasi per il numero 321 che compare poco dopo nella seconda griglia con il 3 rappresentato dalle 3 righe a più in basso verso la sinistra, il 2 rappresentato dalle 2 righe centrali ed infine l’1 rappresentato dalla riga più in alto verso la destra.
Unendo, nell’oridne visualizzato nell’animazione, i nodi che si formano, otteniamo direttamente il risultato; naturalmente dove compaiono le “decine” vi è da effettuare il comune riporto cui siamo abituati in tutte le operazioni. Quindi il 14 diventerà 4 e l’1 riportato andrà a sommarsi normalmente all’8 alla sua sinistra. VERIFICATE IL RISULTATO.
Risposta al punto 5
Formula uno e legno che legame? Nessuno vi impedisce di farlo voi un legame che susciti interesse, proprio come ha fatto questo ragazzo:
Immagine in aggiornamento
Risposta al punto 6
Non sono più riuscito a rintracciare l’immagine che cercavo; posso comunque illustrarvela a parole, si trattava di un’immagine pubblicitaria che mostrava uno scorpione disegnato con le carote e questo per comunicare che il biologico non ti uccide o un messaggio di questo genere…
Risposta al punto 7
Cacciavite, sinestesia, assi cartesiani, giusto per fare un esempio, sono tutti strumenti usati da persone apparentemente differenti: Meccanico, Letterato, Matematico. Nessuno vieta che il meccanico scriva poesie e che il suo amico glie le aerografi sulla carena della moto o che gli assi cartesiani vengano usati, oltre che dai matematici e dagli economisti, anche da qualcuno che vuole rappresentare in essi un suo pensiero:
Immagine in aggiornamento
Note conclusive
Come mai nella risposta al punto 7 ho fatto riferimento alla figura retorica “Sinestesia” quando ce ne sono tante altre che avrei potuto usare? Niente su questi 2 articoli (parte prima e parte seconda) è frutto di un caso.
La sinestesia in letteratura
In letteratura la sinestesia è una figura retorica di Significato. Sinestesia: (tipo di metafora) consiste nell’associare in stretto rapporto due termini appartenenti a sfere sensoriali diverse.
La sinestesia in psicologia
La sinestesia indica una contaminazione dei cinque sensi nella percezione del percepibile. Essa indica situazioni in cui una stimolazione uditiva, olfattiva, tattile o visiva è percepita come due eventi sensoriali distinti ma conviventi. Nella sua forma più blanda è presente in molti di noi, basti pensare alle situazioni in cui il contatto o la presenza di un odore o di un sapore evoca un’altra reazione sensoriale (la vista della frutta che è percepita anche come sapore), ed è spesso dovuta al fatto che i nostri sensi, pur essendo autonomi, non agiscono in maniera del tutto distaccata dagli altri.
Infine
Chi ha una mente allenata o sviluppata in questa direzione, può facilmente pensare, costruire, inventare, giocare, divertirsi usando molti più ingredienti di una mente poco allenata. Questo gli permetterà di trarre più vantaggi (a mio avviso) dalle cose che fa nella vita di tutti i giorni e dalle cose che progetta. L’artista per così dire bravo ma al contempo “pazzerello”, asociale, intrattabile, ribelle, è una figura ormai obsoleta (sempre a mio avviso) e rappresenta un uomo che estremizza un lato della sua personalità, presentando al contempo difficoltà assai estese nell’altro. Mi riferisco rispettivamente al lato artistico e al lato sociale di tutti i giorni. Ma questo, lo ripeto, è un mio pensiero e da che mondo e mondo non è legge..
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Il paradosso dell’ignoranza
Bhè mi vedi pienamente daccordo con i tuoi ragionamenti, anche se molto spesso se non si è proprio “allenati” come dici tu, potrebbe diventare difficile e anche pesante stare con chi invece lo è.
Voglio dire, daccordo si con tutti i ragonamenti, ma largo spazio anche alle cose piu’ semplici e non pretendiamo sempre che gli altri ragionino costantemente così…(anche se sarebbe bello!!!!)
PS: come si fa per “allenarsi”?!
Ciao! Vuoi un esempio? Quando i professori a scuola dicono agli alunni:”Ma perchè non ve ne frega niente della matematica, è importante!” e gli studenti rispondono: “Ma io quando andrò a lavorare mica mi faranno fare gli esercizi sullo studio delle funzioni o i logaritmi! Non mi servono!”
Non c’è ragionamento più errato, anche la ginnastica mentale che facciamo a scuola durante quegli esercizi ed in seguito durante l’università, ci servirà durante il lavoro ed ecco il perchè:
Mentre ci impegnamo nel tentativo di risolvere esercizi matematici o di fisica o quant’altro, di volta in volta andiamo a stimolare delle aree del cervello che solitamente non usiamo; una volta che le abbiamo stimolate per bene iniziamo ad accorgerci che risolviamo molto più velocemente e con soluzioni migliori anche altri problemi e ragionamenti della nostra vita di tutti i giorni come ad esempio l’organizzazione sul lavoro o le cose che facciamo con colleghi e amici.
Da qui anche la capacità (se approfondiamo queste tecniche) di fare più cose insieme con rendimenti migliori e incontrando logiche che l’ignoranza non vede…
Rovesciando un vecchio detto, “l’importante non è arrivarci, ma come ci si arriva”.
La gente tende a risolvere problemi usando solo i vecchi metodi, che a volte sono i più complicati.
Ciò però porta ad una certa “monotonia” mentale, e a perdere l’elasticità naturale della mente.
Prendiamo come esempio il lavoro: la gente tende a fare sempre se stesse cose (ecco perché di solito a lavoro ci si annoia); se trovasse vie alternative (che possono essere anche più complicate, ma magari più divertenti) troverebbe il proprio compito più leggero probabilmente.
Della serie: se fai 40 sudoku di fila di annoi. Ma se ci alterni cruciverba, rebus etc sicuramente di diverti di più.
Purtroppo buona parte delle figure lavorative hanno una ripetività intrinseca (vedasi catene di montaggio)… ma è risolvibile anche questo.
Basta un piccolo sforzo da parte dei datori di lavoro; prendiamo ad esempio la sede Google americana: gli impiegati hanno a disposizione aree di svago con Wii, campi da volley, TANTISSIMO verde (parchi e similari) a disposizione, e sono spronati a farne utilizzo.
Del resto, un dipendente felice è un dipendente produttivo.
Ergo: lo svago è l’antitesi del lavoro… ma quando li accostiamo otteniamo risultati fantastici.
Un’altra idea che calza con quello che dici è un mio piccolo sogno di cui sei già a conoscenza: il progetto di un Bar-formatico.
Sarebbe un bar (aperto anche per pranzo) possibilmente vicino all’università dove gli studenti verrebbero a mangiare a pranzo oa spizzicare qualcosa il pomeriggio, i tavoli sarebbero forniti di elettricità di connettività internet (cavo e wifi) ed elettrica; nel mentre, ci sarebbe anche un servizio di riparazione e assistenza hardware e software.
Mi spiego: hai un problema al portatile ma non puoi farne a meno.
Cosa fai? Vieni al Bar-formatico, ordini da mangiare, e nel frattempo noi ti ripariamo il computer.
Se il tuo computer funziona perfettamente, mangi e nel frattempo puoi navigare o lavorare col tuo pc.
Ecco, cibo e computer non centrano niente uno con l’altro, ma se trovi il giusto nesso tra i due vedrai uscir fuori l’idea vincente (almeno in teoria…).
Fantastico Giovanni! Non potevi dare una risposta migliore! Ti auguro che ti possano capitare quelle combinazioni fortuite e impensabili per poter realizzare la tua splendida idea. 🙂 😀
Molto interessante, ma credo che sia difficile capire per tutti. Probabilmente ti rivolgi, senza offesa per gli altri, a persone dalla mente un pò tecnica e abile nel produrre ragionamenti logici. Comunque mi è piaciuta questa teoria, ma è tua o l’hai letta da qualche parte?