Cicli commerciali

Rubrica: Così è la vita

Titolo o argomento: Negozi, centri commerciali, e-commerce…

I centri commerciali e le grandi superfici hanno mangiato i negozi specializzati, Internet ha mangiato le grandi superfici e i centri commerciali, i negozi specializzati mangeranno internet…

Avete presente il ciclo della vita… la savana? O ancora il ciclo dell’acqua dalla sorgente all’evaporazione sino alle piogge? Benissimo. E’ successo esattamente lo stesso con il commercio. Durante i primi anni ’90 i negozianti specializzati nei più svariati settori hanno iniziato ad avvertire un cambiamento. Anche in Italia stava prendendo piede l’era delle grandi superfici dove: arrivi, parcheggi l’auto senza rischiare la multa (unica nota positiva) e passi un intero pomeriggio nella moltitudine di negozi all’interno e perchè no, facendo la spesa. I negozianti del centro si accorsero del calo di clientela -la moda va più forte della ragione- molti negozi storici delle nostre città chiusero avendo più spese che entrate (affitti, bollette, merce invenduta e tasse doppie casa/lavoro…). Durante i primi anni del nuovo millennio il centro commerciale nella zona periferica di ogni città divenne un rito al quale nessuno poteva/voleva sottrarsi. Questo spronò anche altri settori a spostarsi nelle zone industriali delle città aprendo negozi molto più grandi, pieni di personale, scaffali lunghissimi, e luci ovunque…

Oggi entrando in una grande superficie, come mi è appena capitato (2 volte per l’esattezza), si può trovare persino il deserto, una sola commessa in 2000mq che non è in grado di aiutarti perchè sta alla cassa (ragione per la quale sono io che devo andare a cercarla ovunque lei si trovi e perdendo un’enormità di tempo) e una triste canzone va in onda tra banconi e scaffali deserti che non ti parlano, non ti raccontano i prodotti.

Oggi i centri commerciali chiudono giornalmente solo che non ce ne accorgiamo perchè non tutti conosciamo le persone che lavorano nelle varie amministrazioni e che ci possono raccontare di quanti cambi di gestione si sono successi negli utlimi mesi/anni in seguito a scarsità di lavoro.

Eh già perchè oggi sono in crisi anche le grandi superfici, solo i prodotti “che si vendono da soli” tirano e capitano a sorte in vari settori. Una volta è il negozio di informatica a vendere una miriade di lettori mp3 per un mese e poi stop, un’altra volta è il negozio di cellulari a vendere una miriade di touch screen tutti in un colpo e poi niente, un’altra volta e il negozio di scarpe che propone l’articolo che tutti desidereranno per la nuova stagione. Ma questo è unargomento a sé. Siamo tutti capaci di vendere un articolo molto desiderato che non ha bisogno di spiegazioni (così iniziano molti testi di marketing professionali 🙂 ). Ma è il negozio specializzato che da sempre vende il meglio, vende merce non proveniente da mercati paralleli, nè tanto meno oggetti difettati o sotto costo per le più strane ragioni o per i passaggi effettuati. E’ il negozio specializzato che sa consigliarvi in base alle vostre esigenze, che vi fa spendere un pò di più ma vi fa spendere una volta sola… O che in taluni casi vi fa spendere molto meno ma non ce lo saremmo mai aspettati frequentando solo grandi superfici.

Oggi ci ritroviamo senza tanti di quei negozietti che ci davano il meglio e la reale qualità, assistenza, ricambi… O qualunque articolo aveste in mente di acquistare.

Oggi assieme a quei negozi che in centro troviamo sempre meno, stanno scomparendo vari centri commerciali o stanno lentamente fallendo avendo necessità di apporti finanziari da nuovi investitori. I nuovi investitori, dall’America all’Europa, trovano sempre meno vantaggioso investire su una grande superficie. Probabilmente il più forte, quello che reggerà più a lungo, comprerà i più deboli lasciando loro il nome che avevano ma detenendo la proprietà. In questo modo potrebbe crearsi una sorta di monopolio nel quale vi è un unico sistema di distribuzione e spedizioni. Si crea una sorta di “monopolio naturale” e la possibilità di ingresso per nuove imprese sarà molto molto difficoltosa.

Oggi è Internet a dominare la scena, ognuno di noi si è svegliato e sa come trovare le varie opzioni per la ricerca di un prodotto. Valutiamo tutti i prezzi che troviamo su internet, valutiamo l’attendibilità e la veridicità di ciò che ci propongono i negozi online, facciamo confronti con i centri commerciali e con gli ultimi negozi rimasti in centro… Siamo fortunatamente molto più svegli.

Così come i centri commerciali hanno distrutto centinaia/migliaia di commercianti e relative famiglie senza offrire un servizio migliore in fin dei conti, oggi Internet sta distruggendo i centri commerciali; sono aumentate le spedizioni e i lavori dei corrieri che consegnano la merce venduta dai negozi online, dalle aste online, dai centri commerciali online.

E tutto questo ci ha portato a desiderare nuovamente il contatto con qualcuno, qualcuno che possa aprirci una confezione davanti agli occhi, illustrarci le peculiarità di un prodotto e garantirci (nei posti migliori ovviamente…) in futuro la possibilità di ricambi e garanzie senza impazzire tra mail senza risposta e codici clienti… Stiamo desiderando nuovamente il negozio e lo vogliamo toccare con mano.

In questi ultimi 15 anni abbiamo fatto la nostra esperienza.

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2 risposte a “Cicli commerciali”

  1. Ottimo articolo, ma sai qual è il problema? Il problema è che abbiamo gli occhi chiusi, non ci interessiamo dei problemi che sentiamo tramite giornali e telegiornali, fino a che non si riferiscano ai nostri settori. Voglio essere più preciso: quando i farmacisti andarono in crisi perchè volevano vendere i medicinali nei centri commerciali, i farmacisti stessi scesero in piazza a protestare, ma ad esempio ai benzinai o ai professori non fregava nulla. Quando poi sono stati i benzinai ad essere in difficoltà e poi i professori e le forze dell’ordine ed ogni altra categoria abbia avuto problemi, nessuno mai si interessava della crisi dell’altro. Un pò come se tutti in fondo ci svegliassimo solo se ci toccano e per il resto il mondo può andare a fondo… Però se vuoi che uno si interessi a te, anche tu dovresti interessarti ai problemi altrui. Secondo me è l’unico modo di uscire dalle crisi. Sono i cittadini che dovrebbero essere più attivi. Invece lasciano fare tutto agli altri e poi si lamentano quando il problema arriva anche da loro. Sbaglio?

  2. Vorrei intanto ringraziarti per il tuo commento e per essere stato per così dire neutrale. Ci tengo a sottolineare che questo Blog è assolutamente apolitico ovvero offre informazione e commenti tecnici a prescindere da tutto il mondo della politica. Ci teniamo al dialogo con chiunque e nella speranza che “chiunque” non utilizzi questo blog per commenti arditi o offensivi. L’imparzialità è fondamentale per far partecipare TUTTI, quindi ti ringrazio ancora per il tuo commento che pensavo finisse con discorsi pesanti e che invece è stato corretto e neutrale. Grazie 🙂

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