Target pubblicità e costi su internet: utili riflessioni

Rubrica: Il fantastico mondo della comunicazione

Titolo o argomento: Una nuova crisi

Sebbene si sia portati a pensare che la crisi dei mercati mondiali (verificatasi in modo più incisivo negli ultimi due anni) sia parte di un meccanismo ciclico che si verifica ogni tot decenni e che ormai volge al termine, la realtà è ben diversa.

Il fenomeno crisi, in un particolare settore, si verifica quando in seguito ad una crescita forzata e spasmodica si giunge ad un punto in cui non si hanno più miglioramenti da offrire  e si sono esaurite le risorse che alimentano tale crescita; si tenta quindi di insistere verso direzioni che offrono solo la sensazione di crescita.

Un esempio per meglio capire?

Il target della pubblicità su web.

Negli ultimi anni si è fatto di tutto per incrementare, molte volte senza senso, il flusso di visitatori su questo o quel sito. Molte volte lo scopo primario era quello di poter offrire, in seguito ad un sovraffollamento, spazi pubblicitari a costi esorbitanti. Per darvi un’idea si viaggia tranquillamente su costi pari a 600,00 Euro la settimana (in su…) sui siti più in voga. Questo meccanismo ha prodotto diversi effetti per i quali, spesso, ci si guarda bene dall’informare il cliente che sta pagando lo spazio pubblicitario.

Effetto 1. Pubblicità che parlano dei più disparati prodotti sono state inserite su siti che parlano di tutt’altro. Il visitatore che arriva per leggere qualcosa a cui potrebbe essere interessato trova essere tali pubblicità un elemento di disturbo alla propia lettura. Conseguenza: Calano le visite sul sito in questione.

Effetto 2. Chi deve vendere comunque spazi pubblicitari trova rimedi estremi quali ad esempio il ricorso a foto di donne nude per attirare nuovamente l’attenzione. Conseguenza: Il sito continua a riempirsi di visitatori casuali non interessati ai temi proposti dal sito stesso. Tali visitatori rientrano nel conteggio delle visite giornaliere ma nessuno vi informa che accedono al sito, lo trovano poco interessante e dopo pochi secondi sono già fuori.

Effetto 3. Laddove il ricorso a donne nude è palesemente insensato si ricorre ad altrettanto fastidiosi stratagemmi. La pubblicità compare all’improvviso sopra il vostro articolo e, nel tentativo di chiuderla, siete costretti a leggerne almeno una parte. Conseguenza: Molti visitatori restano male per l’accaduto e cercano siti, magari più freschi, più giovani, con meno pubblicità, presso i quali attingere alle informazioni ricercate.

Effetto 4. Il rovescio della medaglia dell’effetto 3 è molto positivo: si verifica un ricambio generazionale persino su internet che favorisce notevolmente i nuovi siti, meglio organizzati e meglio realizzati. Conseguenze: Anche su internet si presenterà presto la crisi dei grandi colossi. Ci sarà un effetto valanga ma non per l’arrivo improvviso di nuovi visitatori che scoprono un nuovo servizio (come è accaduto per Facebook e come sta per accadere per Twitter) bensì per il crollo improvviso di una gran fetta di visitatori che si staccheranno e volgeranno in cerca di novità “vere” e non delle rimescolanze della solita pizza.

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