Completate i vostri studi e iniziate a contattare, spesso visitare ditte, aziende, piccole e medie imprese. Prendete la vostra auto e vi imbarcate in complesse giornate di tour tra un centro storico e una zona industriale. Ecco quindi alcuni consigli per capire se state perdendo tempo:
- In primis cerca sempre di portare di persona il tuo curriculum vitae. Avere un contatto diretto con il tuo possibile datore di lavoro ti garantisce alcune chances in più e non solo per la certezza della consegna del curriculum stesso…
- Quando entri nel luogo di lavoro prescelto richiedi un breve colloquio con il titolare. Molto probabilmente lui sarà impegnato e ti farà attendere. Questo perchè non si aspettava la tua visita. Nel momento in cui gli parlerai dovrai riassumere le motivazioni che ti portano da lui e cercare di catturare il suo interesse ovviamente. Se durante la tua breve esposizione lui ti chiede subito il curriculum vitae senza nemmeno averti ascoltato, stai certo che non è minimamente interessato e cerca un pretesto per liberarsi di te.
- Se durante il vostro breve colloquio il titolare viene spesso interrotto da altri collaboratori o dipendenti o, persino dai clienti, a nulla servirà il fatto che ti abbia lasciato parlare fino alla fine. Molto probabilmente non avrà avuto orecchi per te sin dall’inizio e puoi averne prova non tanto dal fatto che siete stati interrotti dai suoi collaboratori (ci può stare) bensì dal fatto che persino un cliente si è intromesso tra di voi ed il titolare senza il minimo garbo non ha impedito che ciò avvenisse cercando di ritagliare un minimo di privacy magari nel suo ufficio.
- Ricorda che quando si cerca realmente nuovo personale, si dedica una cura sopraffina nell’ascoltarlo e nel fargli domande. Le domande che ti può porre un titolare generalmente sono quelle che lo cautelano e che gli conferiscono la sicurezza che tu sei la persona che stava cercando. Se non ti vengono fatte domande, non gli interessi. Tu assumeresti qualcuno senza nemmeno conoscerlo un pò?
- Se il discorso prende piede tra voi due ma quando tocca a te fare delle domande lui è vago o risponde cose che non hanno molto a che fare con ciò che stavi chiedendo, significa che sta facendo lavorare un pò troppo la fantasia… Ha qualcosa da nascondere e potresti avere sorprese poco piacevoli. Perchè se mi chiedi “A” ti dovrei parlare di “B”?
- Se ci sono altri dipendenti nel luogo di lavoro dove ti sei recato, cerca di osservare il comportamento ed in particolar modo i volti di costoro. Lo stato di salute di un’azienda non lo capisci dalle belle parole che ti vengono dette, nè tantomeno da una cravatta di seta… Le capisci dall’umore di chi sta lavorando lì dentro già da tempo. I visi dei dipendenti raccontano la vera storia di un’azienda ed esprimono quanto questa realmente funzioni. Ricorda: un’azienda che funziona in armonia è un’azienda dove, sebbene vi sia una buona dose di severità da parte del titolare che deve essere per forza di cose esigente, i dipendenti risultano sì stanchi, sì sudati, sì impegnati, ma allo stesso tempo sereni… Può scapparci il sorriso, la battuta tra di loro, la presa in giro. Questo è un chiaro strumento di misura che ti svela: qui si lavora sodo, ma si sta bene…
- Cerca di capire se il titolare è realmente il proprietario dell’azienda nella quale ti sei recato. Spesso puoi scoprire che con la stessa semplicità con la quale vieni assunto, perderai il lavoro. Perchè? Non è la prima volta che un’azienda è di una persona ma fornisce un servizio per un’altra azienda… che a sua volta è di un gruppo di imprenditori e così via… Se cerchi esperienze lavorative può andare benone per formarti ma se cerchi un minimo di stabilità è meglio che chi decide di assumerti sia anche il proprietario dell’attività: capirai così “l’andazzo” sin dal principio.
- Infine, secondo la fisiognomica, c’è una relazione tra quanto il tuo interlocutore si tocca il naso o si copre la bocca e quante cose sta dicendo in modo distorto o non perfettamente veritiero. Un dettaglio importante del linguaggio del corpo.