Rubrica: Le mie teorie
Titolo o argomento: Desiderare il contrario senza saperlo
Autore: Raffaele Berardi (Ralph DTE)
La teoria del contrario è una mia personale teoria frutto di alcuni miei studi sul comportamento delle persone in particolari situazioni di stress. Si tratta di una teoria secondo la quale un soggetto, posto sotto forte stress, “decide” di ottenere risultati opposti a quelli che egli stesso “crede” di (desiderare) voler ottenere. Questa situazione contraddittoria si verifica quando si manifesta un conflitto tra gli obiettivi che una persona è in grado di raggiungere e lo stress psicofisico che tale impegno comporta. In sostanza il soggetto, ad esempio in una gara motociclistica, potrebbe desiderare di raggiungere la zona podio disponendo tra l’altro delle capacità per poterlo fare, tuttavia la situazione di stress, che si potrebbe verificare in un duello o nel dover domare una moto non perfettamente a punto, può innescare uno strano fenomeno per cui la mente, sollecitata energicamente, desidera abbandonare la situazione difficoltosa generando inconsciamente un errore che causi una caduta o un piccolo inconveniente sufficiente a terminare la situazione stressante non sopportata. Sebbene il risultato in tal modo non venga raggiunto, si riesce a terminare anticipatamente una situazione che mette estremamente sotto tensione mente e corpo e, paradossalmente, se ne ricava un sollievo. Il suddetto soggetto, in tale situazione di stress, desidera inconsciamente risultati opposti a quelli che un osservatore esterno ritiene logici.
A volte si desidera tanto raggiungere un risultato e si dispone tra l’altro anche delle capacità per poterlo raggiungere ma non si è disposti a compiere lo sforzo necessario per ottenerlo, lo stress scaturito da un tale conflitto può spingerci a compiere delle “stranezze”.
Raffaele Berardi
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Complimenti per la teoria, molto interessante e a mio parere anche molto corretta. La incongruenza di obiettivi causa brutti scherzi soprattutto quando gli obiettivi provengo da matrici differenti come nel tuo esempio: da un lato l’obiettivo “esterno” di terminare la gara con una buona posizione e dall’altro l’obiettivo “interno” di uscire dalla situazione stressante.
Soprattutto se un individuo non è abituato a situazioni di grande stress o non sa controllare di forma cosciente le proprie emozioni, si possono causare problemi in cui l’obiettivo interno (per basico che sia) prevale su quello esterno, socialmente riconosciuto come giusto.
😀