Soluzioni per il chroma key professionale

Rubrica: Keying

Titolo o argomento: Problematiche legate alla tecnica del Chroma Key

Anche se in seguito tratteremo in maniera più approfondita i metodi corretti per realizzare un ottimo Chroma key (tecnica, attrezzature, materiali, illuminazione…) iniziamo col parlarvi di un’ottima tecnica alternativa a quelle più tradizionali. Si tratta di una tecnica tutto sommato piuttosto semplice che implica l’utilizzo di materiale altrettanto semplice ma a dir poco geniale (anche se i costi sono da valutare).

Come molti di voi sapranno il Chroma Key è una delle tecniche di produzione televisiva oggi più utilizzate. Uno studio di posa nel quale attori ed oggetti di scenografia sono ripresi davanti ad un background (normalmente costituito da un telo colorato o da pareti dipinte con tinta uniforme, tipicamente verde o blu) può essere utilizzato per sostituire la porzione di colore uniforme emergente dalla composizione con un altro contenuto video. E’ noto inoltre che l’evoluzione di tale concetto ha permesso la creazione di veri e propri set virtuali dove gli attori si muovono in realtà in un “blue box” o “green box”, ma che in fase di compositing risultano inseriti in una scenografia sintetica adattata in tempo reale a tutti i movimenti delle camere (incluse le operazioni di zoom e fuoco).

I problemi che affligono coloro che utilizzano la tecnica del Chroma Key sono principalmente:

  • La necessità di illuminare omogeneamente lo sfondo blu o verde con una certa intensità luminosa (normalmente, e utilizzando le camere più recenti ad alta sensibilità, si richiede un flusso luminoso compreso tra i 600 e gli 800 lux).
  • Il background deve essere assolutamente uniforme e privo di irregolarità, sia esso dipinto sulle pareti, sia esso realizzato con dei teli, per evitare problemi in fase di “taglio”.
  • La previsione di un adeguato sistema di condizionamento dell’aria per mantenere la temperatura dello studio entro livelli accettabili durante l’impiego dei potenti sistemi di illuminazione solitamente utilizzati e la conseguente disponibilità di una fonte di alimentazione con potenza elevata.

In tal senso, l’alternativa dell’illuminazione fluorescente, per sua natura più diffusa di quella prodotta da corpi illuminanti ad incandescenza, con temperatura colore più stabile con il dimming e con minore potenza richiesta, è sempre più impiegata.

Il direttore della fotografia avrà dunque un duplice compito:

  • Illuminare uniformemente il background o le pareti del set virtuale.
  • Realizzare la fotografia desiderata sui soggetti reali.

Risulta anche evidente che con la tecnica tradizionale, realizzare effetti di Chroma Key con luci ad intensità variabile, bassi livelli di illuminazione sui soggetti, o addirittura al buio, è praticamente impossibile. E’ anche evidente che per ogni movimento di camera le luci debbano essere riposizionate.

Continua… (Chromatte + Lite-Ring)

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Un esempio di Chroma Key tratto dal noto film “Matrix”

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