Quante persone conosci che sanno realmente quello che vogliono, che sanno cosa loro piace, cosa li appassiona follemente, che conoscono le priorità e che sanno come orientarsi in questo strano mondo? Io ne conosco davvero poche. In realtà credo che sia assolutamente difficile per una persona saper dare una risposta precisa ad ognuna delle precedenti domande. Chi ha la fortuna di sapere quello che vuole però ha un grande vantaggio, nel momento in cui non ha ciò che davvero desidera non si troverà perso e disorientato ma avrà una direzione da seguire ed il punto di partenza sarà egli stesso. Andare allo sbando invece porterà perdite su perdite. Perdite che possono presentarsi in termini economici (es. compro cose che non mi servono e che credo possano rendermi felice, magari solo per un po’), perdite in termini di tempo (es. non mi sono dedicato a quello che il mio istinto mi suggeriva al momento giusto), perdite in termini di amicizie, collaboratori, persone interessanti che possono senza dubbio influire con degli effetti marcati nella vita di ognuno di noi (es. ho seguito le persone sbagliate ed ho perso l’occasione di partecipare a iniziative alle quali ora non posso più prendere parte). In tempo di forte crisi è ancora più importante sapere realmente cosa si pretende da sé stessi e cosa ci si aspetta da chi si ha intorno… ciò risulta utile per concentrare gli sforzi e le risorse sulle scelte giuste per ognuno di noi. Ma questo è assai difficile che si verifichi. Con una crisi così forte, invece, è più facile vedere la gente andare allo sbando, spendendo male, impiegando male il tempo, cercando non si sa cosa, non si sa dove e perdendo opportunità. La crisi risalta la confusione che può esserci in ogni individuo, una confusione alimentata dalla paura, dal terrore di sbagliare, di non riuscire, una confusione che gioca nettamente a sfavore della persona e che assume un ruolo determinante, come fattore di disturbo, nel raggiungimento dei propri obiettivi personali.
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