Volantinaggio, che forzatura…

Rubrica: Pubblicità e dintorni

Titolo o argomento: Libertà di scelta

Diciamoci la verità, qualcuno crede ancora che il volantinaggio sia un buon metodo pubblicitario? Per pubblicizzare cosa esattamente? Non sono fastidiosi tutti quei foglietti di carta tra vetri e tergicristalli? In quanti casi vanno direttamente dal tergicristallo a terra? E’ probabile che sporchino solo le strade? Quanta carta sprecano? Potrebbe in futuro essere considerato un metodo poco ecologico?

L’aspetto irritante del volantinaggio è il ricevere forzatamente qualcosa che non si è chiesto. Non si ha la possibilità di dire “No grazie”. Ti ritrovi il volantino sull’auto, lo prendi e lo butti per terra, altrimenti, nei casi migliori, nel cestino più vicino. Spreco, inquinamento e nervoso. Uhm…

Oggi si sa, il volantinaggio di questo tipo è mal visto e non contribuisce alla buona reputazione di un’azienda (soprattutto delle più piccole). Questo significa che sempre più spesso troviamo sulle nostre auto volantini che si riferiscono ad attività che non riscuotono molto successo. Se la tua è una buona attività potrebbe essere catalogata in malo modo dalla gente solo per il mezzo che hai usato. Essendo buttato subito, un volantino, non fa in tempo a comunicare ciò che di speciale ha il tuo lavoro, specie quando presenta lunghi testi.

Esiste però una forma di volantinaggio apprezzata; troviamo ormai da tempo fuori da bar e locali dei piccoli espositori contenenti diversi tipi di giornali e volantini che pubblicizzano vari settori (immobiliare, automobilistico, ecc.), nuove attività commerciali aperte nelle nostre città o locali dove mangiare, ballare e divertirsi. Questo mezzo di comunicazione ha preso sempre più piede perchè offre la possibilità agli eventuali lettori di effettuare una scelta. Se oggi voglio prendo il volantino, se non sono interessato o se ho altro a cui pensare, lo prenderò un altro giorno. La possibilità di scegliere se visionare una pubblicità infastidisce meno e genera una maggiore attenzione, in quanto si sa… da che mondo e mondo, le cose imposte proprio non vanno giù.

Un modo decisamente più intelligente di usare la carta, e lasciarla liberare nell’aere, è senza dubbio quello di Paul Cocksedge* che con “Bourrasque”, nel cortile dell’Hotel de Ville a Lione, prolunga nel tempo un attimo che lascia spazio alla fantasia degli osservatori attoniti. Duecento fogli luminosi** si “liberano immobili” (sostenuti da una sottilissima struttura) nell’aria come se una folata di vento li avesse spinti verso un “ordinato disordine”. Un modo bello, artistico, suggestivo, di gettare la carta al vento…

* Paul Cocksedge, designer londinese.
**Realizzati in materiale elettroluminescente.

Bourrasque - Paul Cocksedge

Image’s copyright: paulcocksedge.co.uk