Do It Yourself – Autoproduzione e autoconsumo

Rubrica: Metodi. Alternative al mondo abituale.

Titolo o argomento: Costruisci, usa e scambia le tue abilità

Si possono autoprodurre diversi beni, ad esempio alimentari, dei pomodori, utilizzando semplicemente un vaso, della terra, semi e acqua (cosa che generalmente offre molte soddisfazioni a coloro che lo fanno con diversi tipi di ortaggi), così come, una volta acquisite le dovute competenze, si possono realizzare autonomamente dei prodotti più articolati che richiedono più laboriosità, ad esempio dei lavorati in metallo o legno realizzati alle macchine utensili, dei meccanismi, delle strutture, dei sistemi costituiti da più componenti o organi. Ma non è tutto… da semplice cittadino si possono autoprodurre anche tanti servizi. Nel settore dei trasporti il car-pooling ne è un esempio: utilizzando la vostra normale auto e mettendovi in contatto (tramite appositi siti web) con persone di tutta Italia, che viaggiano spesso sulle vostre stesse tratte e sono disposte a dividere le spese o ad offrirvi qualcosa in cambio (il sempre gradito baratto), potreste ottenere un notevole risparmio. Ma l’elenco dei casi è di gran lunga più vasto e ci sarà sicuramente occasione di effettuare ulteriori e curiose analisi in seguito.

La cosa più sorprendente è che, oltretutto, molte delle cose che potremmo autoprodurre, le possiamo anche autoconsumare. Come dire che il benessere, anche se non ci si pensa spesso, può essere subito disponibile a partire da noi. Questo significa che non è necessario pensare per forza di produrre qualcosa per poi venderlo dall’altra parte del mondo. Se ci pensi bene c’è già qualcuno nella tua città, nel tuo quartiere e forse nella casa vicino alla tua che può avere bisogno di te, delle tue competenze, del tuo capitale umano.

Il problema è che non lo sai perchè ci comportiamo, ogni giorno che passa, sempre più come dei robot che mal comunicano tra loro e sono programmati per svegliarsi e utilizzare un sistema di “cose che usano tutti” e che magari logorano te, il tuo sistema nervoso e la tua salute. Non rappresenta infatti una rarità andare in contro ad una giornata di lavoro che non per tutti è piacevole (non tutti hanno la fortuna di fare il lavoro che loro piace), correre a prendere i bambini a scuola e sentirli ripetere in continuazione che desiderano tanto che tu gli compri quella “cosa” che i loro amichetti hanno e che, anche se loro ancora non lo sanno, spesso vogliono solo per essere uguali agli altri (…), tornare a casa per un pranzo semipronto (contenente non si sa bene cosa e che non si sa che effetti abbia su di te), ricorrere a lavoro per poi tornare a casa ed avere un rapporto altalenante con la compagna. Questa, vittima del tuo stesso tipo di stress, può avere il “giorno sì” in cui decide che ti comprenderà o può avere il “giorno no” in cui entrerà in risonanza con te alterando l’equilibrio di una giornata già instabile. Una notte, magari con un sonno intermittente, e tutto ricomincia neanche fosse un test di resistenza ciclico come quello al quale sono sottoposte le sedie in scatola di montaggio di un noto produttore svedese.

Così un giorno consulti la tua solita fonte di informazione (internet, radio, giornali, tv, ecc.) e ti accorgi che nessuno ha intenzione di promuovere una legge che permetta di trasformare la tua vecchia auto in un’auto elettrica o ibrida nonostante il mondo brulichi di periti, ingegneri e tecnici in grado di farlo con una spesa tutto sommato ragionevole. Scopri però che esiste il farmaco che, qualora la tua gola bruci per l’inquinamento respirato, allevia l’infiammazione. Il problema non si risolve, ci si gira intorno caricandoti con una nuova spesa e tu lo fai perchè in fondo “non hai tempo” e devi correr via prima che “la vita ti uccida”. In questo triste esempio (piuttosto accentuato lo devo ammettere, del resto non è facile concentrare i problemi di tante persone diverse in poche frasi) forse deduci perchè è importante saper fare, avere delle abilità, studiare, ricercare e ricavare il meglio in primis da sè stessi. Forse si deduce perchè è importante che, almeno qualcosa sia capace tu a fartelo da solo per scambiarlo magari con altri che sono abili a fare cose diverse. Deduci come un tuo valore aggiunto può se non altro allentare una maglia della catena e magari, una volta assimilati certi concetti, spezzarla definitivamente apportando un cambiamento che vale la pena di provare almeno una volta. E’ importante quindi studiare, imparare, saper fare, avere dei sani interessi ma anche interagire con altri, dividere gli sforzi e creare connessioni proprio come quelle che il cervello fa, mentre non te ne accorgi, in maniera naturale tramite le sinapsi. Diventa sinaptico.

Note

Lo stimolo di scrivere questo articolo è zampillato dopo aver visto, l’ennesima volta, un singolo individuo autocostruire oggetti complessi per i quali siamo abituati a pensare che occorrano grandi fabbriche, grandi capitali e un elevato personale. Così ho visto/conosciuto gente che, sebbene diversamente dal metodo logico ha studiato per conto proprio, magari in modo disordinato e/o incompleto senza seguire quindi un preciso percorso, è stata comunque in grado di autocostruirsi (ed utilizzare per sé) diversi oggetti interessanti. Gli esempi più rappresentativi sono stati: un’auto elettrica (a fatica omologata ma comunque messa su strada), un motore a combustione interna (completo in ogni sua parte ad esclusione degli accessori: alternatore, pompe, ecc.), delle parti di ricambio non più disponibili sul mercato per prodotti datati, delle strutture interessanti, dei sofisticati congegni elettronici guidati da “Arduino”, piccoli impianti per la produzione di minime quantità di energia degni di nota e molte altre cose delle quali avremo modo di parlare in appositi articoli che verranno su questo blog.

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In preparazione

autocostruzione_autoproduzione.jpg

Motore V12 (in scala) interamente realizzato in casa e funzionante; per la sua realizzazione sono
stati adoperati macchinari il cui prezzo è pari o vicino a quello degli smartphone più venduti.
Quello che di più costoso ha comportato un progetto simile si traduce in termini di passione,
studio ed esperienza maturata sul campo dopo numerosi tentativi e tanto impegno.
Image’s copyright: makishin1

4 risposte a “Do It Yourself – Autoproduzione e autoconsumo”

  1. Diventa sinaptico. Bello, mi piace un sacco come slogan.
    Complimenti per l’articolo, sempre molto interessante! 😉
    p.s. Per caso hai visto anche tu quel video su youtube dove quel tipo si è autocostruito il motore V12 della Ferrari 312P?

  2. Senza dubbio il video più stupefacente che abbia mai visto, quando poi l’ha messo in moto e ha pure cambiato le marce, assurdo!
    Alla fine mostra anche la piccola valvola…il termine giusto mi viene solo pensando in inglese: “Absolutely insane!!!!”

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