Da dove viene lo spam?

Come scorpire chi spamma: metodo diretto

Mi sono divertito ad aprire più caselle di posta di quante in realtà me ne occorrano. Ho dato contatti email differenti in situazioni differenti al fine di capire chi poi, tra coloro che raccolgono i tuoi dati, anche per una futile promozione, avrebbe ceduto il mio contatto a degli spammers. A sorpresa, nel mio caso, i dati che ho fornito a diverse fiere e conferenze a cui ho partecipato negli ultimi anni si sono rivelati l’innesco di una lunga ed estenuante invasione di spam per diverse caselle di posta coinvolte nel test. Eh già perchè quando si forniscono i propri dati, i famosi “terzi” che potrebbero riceverli non vengono definiti in modo chiaro. Generalmente però si tratta di agenzie che si occupano di marketing, pubblicità, consulenze, ecc. Il metodo che ho usato in effetti non ti dice chi ti sta mandando lo spam, ma attraverso chi sei stato inserito in quelle liste. La prova del nove viene dal fatto che le mie caselle di posta non fornite ad altri che amici, conoscenti e parenti, ricevono circa una ventina scarsa di email di spam al mese, contro qualche centinaio, nello stesso arco temporale, di quelle fornite a dei mattacchioni.

Come scoprire chi spamma: metodo inverso

Diversi operatori pubblicitari che lavorano anche per aziende note mi hanno proposto di fare pubblicità attraverso lo spam. Anche se la cosa mi sconvolge, ho proseguito il discorso per chieder loro come funzionasse questo meccanismo e mi hanno raccontato che quando ti iscrivi da qualche parte, quando fornisci i tuoi dati a qualcuno, sia che tu dia il consenso al trattamento dei tuoi dati affinché vengano ceduti a terzi, sia che tu non lo dia, vengono realizzate delle enormi liste di contatti email divisi tra l’altro, cosa ancor più sconcertante, per reddito ipotizzato. Qualcuno stima che reddito potresti avere se sei interessato a visitare una fiera piuttosto che un’altra, se fai una tessera fedeltà presso un supermercato, o presso un qualunque altro negozio, se richiedi che ti vengano inviate newsletter, se vai a provare un’automobile o una moto, ecc. Queste enormi liste di email vengono vendute ad agenzie che sono in contatto con operatori pubblicitari, di marketing, consulenti e quant’altro affinché, se ad esempio lanci sul mercato un nuovo prodotto, sia possibile pagare per martellare tutti i potenziali clienti scelti in modo mirato ma, per loro, inconsapevole.

Cercando di capire

Così se sei curioso, se fremi, se vuoi capire chi ti inonda di spam, un buon modo per sapere chi ha ceduto i tuoi dati consiste nell’avere più di una casella di posta elettronica e considerare le ondate di spam che ti arrivano (anche dopo mesi dalla registrazione e diffusione dei tuoi dati) dopo che hai comunicato il tuo contatto ad un determinato destinatario. Vai a provare un’automobile? Lascia il tuo contatto email numero 01. Visiti una fiera e richiedi il biglietto d’ingresso per non fare la fila? Lascia il tuo contatto email numero 02 e informati tramite il sito della fiera su chi è l’agenzia che si occupa di promuovere l’evento. Fai una tessera fedeltà per acquistare dei prodotti? Lascia il tuo contatto email numero 03. Ti iscrivi ad un social network? Lascia il tuo contatto email numero 04. Fai un acquisto di abbigliamento o elettronica su qualche famoso sito di ecommerce? Lascia il tuo contatto email numero 05. E così via. Non credere che se vai a provare il prodotto del marchio X, per forza poi lo spam ti arriverà dal marchio X. Quelle non saranno altro che newsletters che tu stesso hai richiesto e che puoi scegliere di non ricevere. Il problema è che, nel momento in cui fornisci al marchio X il tuo indirizzo di posta elettronica (e gli altri dati), il tale marchio lo utilizzerà limitatamente all’accordo subentrato tra di voi, ma tutti gli altri, che ne entreranno in possesso successivamente, ne faranno ciò che vogliono.

In conclusione

Il problema però è che una volta compreso chi cede i tuoi contatti a terzi (è sbagliato infatti pensare che lo facciano tutti, in quanto non solo non è etico, ma a quanto pare si tratta di una pratica poco legale) cosa farai? L’unica cosa che puoi fare è cancellare la tua iscrizione presso chi sospetti abbia ceduto i tuoi dati a spammers e chiudere la relativa casella di posta elettronica che non avrai usato per nient’altro. Si presume infatti che la tua reale casella personale, intelligentemente, non la fornirai a nessuno che non sia un amico, un parente, un collega di lavoro, una persona cara. Lo spam comunque arriverà. Grazie a sistemi automatici che tentano numerose combinazioni comunque arriverà, ma sarà sicuramente in misura minore e forse avrai almeno la soddisfazione di non comparire, almeno per un po’, nelle liste di chi fa senza chiedere.

Tu lo faresti?

Chiediti come possano raggiungere tante persone coloro che ti propongono simili tipologie di pubblicità e chiediti anche se ti fa piacere, dall’altro lato, che la tua azienda venga promossa così, martellando la gente. Chiediti se invece non vorresti essere più distintivo ed esser desiderato per i tuoi contenuti, per i tuoi punti di forza, per quello che rappresenti, per il bisogno che possono avere gli altri di un tuo prodotto o servizio, per la reputazione che ti sei fatto, per un valore. Considera infine che quanto appena detto non vale solo per la posta elettronica, metodi molto simili infatti vengono adottati anche per inviare posta cartacea non desiderata.

spam_500px.jpg

Image’s copyright: www.infrastructurene.ws