I nuovi giovani sono distanti dalla realtà. Che società ci dobbiamo aspettare?

Rubrica: Così è la vita

Titolo o argomento: Chi prenderà il futuro in mano?

Mi è capitato di recente di parlare con dei ragazzi dell’età della scuola media superiore (prossimi al diploma). Sembra strano ma, se ci si pensa, non capita spesso (a meno che non si abbiano fratelli/sorelle più piccoli/e). E’ sufficiente un dialogo di pochi minuti per intravedere cos’hanno nella testa. A parte le solite cose che ogni persona ed ogni genitore può immaginare, spicca un’ossessione che credevo defunta da tempo. Un abrasivo atteggiamento che consiste nel sottolineare ossessivamente quanto hanno pagato questo o quello e chiedere poi agli altri quanto hanno pagato le loro cose, valutando le persone non in base all’intelligenza di una scelta ma in base all’ammontare della capacità di spesa. Una sorta di competizione innescata da chi negli ultimi anni ha legato il concetto di benessere con il concetto di spesa ossessiva, l’avere di tutto e di più, il consumismo sfrenato. Poi magari conoscendo i genitori si nota che non sono così, almeno non tutti. Ma allora da chi hanno preso questi ragazzi? Dalla società? Dalla massa? Dalla pubblicità? Dalle tendenze? E’ facile finire nel vago su questa strada, lascio ad ognuno la propria libera ipotesi.

Tra le affezioni preponderanti si osserva come molti “nuovi giovani” non siano appassionati di niente, inizino una cosa e non la finiscano, non riescano ad immaginare niente, gli si è spenta la fantasia. Non di rado desiderano cose assurde e sembrano sempre più vuoti. I nuovi giovani sono distanti dai genitori che purtroppo non hanno tempo, né modo, né le forze, né gli strumenti necessari per raddrizzare la pianta che si sta piegando su sé stessa. Così ci si potrebbe aspettare una società più stupida nel futuro prossimo, ma le cose non stanno esattamente così.

Una cosa è certa, state pure sereni perchè al di là di chi ha innescato fenomeni devastanti, consumistici e critici che hanno portato a questo delirio (non si tratta mai di un singolo ma di un insieme di fenomeni che diventano incisivi quando si verificano assieme), chi vince su tutto è sempre la natura che, con la sua consueta e spontanea selezione, permette di proseguire la strada in particolar modo a chi ha accusato notevoli difficoltà e da queste ha saputo trarre esperienza, abilità, preparazione e volontà di fare. Pertanto possiamo ipotizzare che la società sarà sempre più satura di atteggiamenti sciocchi ma con le gambe via via più corte. Allo stesso tempo non mancheranno i talenti, seppur in minoranza, in grado di offrire quel qualcosa in più, agli altri come a sé stessi, conducendo rivoluzioni ignorate dagli ignoranti e accolte dai tipi svegli e lungimiranti nei pensieri.

Continua…

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