Quelli che non vogliono dire grazie

Rubrica: Così è la vita

Titolo o argomento: Quelli che non vogliono dire grazie

Tempo fa ho conosciuto una persona, una bravissima persona, con un’inclinazione piuttosto strana, non chiede mai aiuto agli altri. Costui evita tutte le situazioni in cui potrebbe trovarsi a dover chiedere e cerca sempre di fare solo quello che può riuscire a far da sé. In questo modo non cresce, non riesce ad ottenere di più di quello che ha, a costruire qualcosa di utile, a migliorare la sua condizione e progredire. Tutto questo anche se le occasioni non gli mancano e nonostante possieda diversa materia prima per dar vita a molte idee professionali così come a fruttuosi e costruttivi baratti (spazi privati idonei all’uso agricolo e/o artigianale, piccole ma valide proprietà, buone attrezzature per l’agricoltura, attrezzature di base per la carpenteria, la lavorazione del ferro e del legno e di prodotti agricoli, conoscenze tecniche professionali, competenze, spunti di partenza notevoli, ecc.).

Insomma tutte cose che, se te le ritrovi per un motivo o per l’altro semplicemente aprendo una porta la mattina, possono darti modo di “partire” subito ed effettuare anche solamente dei semplicissimi baratti con chi ha altre competenze e/o possiede altre attrezzature. Per non parlare poi delle brillanti occasioni, non necessariamente a sfondo imprenditoriale dominante, di dar vita a realtà di studio e ricerca come già avviene per gli apicoltori più preparati, gli agricoltori biologici, i produttori di latticini e salumi a filiera corta, e via discorrendo.

Ma qual è il motivo per cui questa persona rinuncia da una vita alle opportunità che gli si prospettano ogni giorno*? La risposta non è una mia supposizione ma la risposta realmente ottenuta dalla logica domanda, appena citata, posta a questo signore. Perchè non vuole dire grazie. Ogni singolo favore che gli viene rivolto da chi gli vuole bene, anche dai più intimi, lo retribuisce con moneta. Non vuole mai sentirsi in debito, teme vivamente questa situazione e crede che lo possa mettere in una condizione di inferiorità o incastrarlo in situazioni dalle quali sostiene di non poter venir fuori senza noie. Non comprende come possa esser bello avere bisogno degli altri e ricevere una mano da persone che spontaneamente, con il loro contributo, non farebbero altro che dimostrargli il loro affetto. Si priva così di una conferma che per molti altri invece è vitale e li fa sentire apprezzati. Con questa persona si potrebbero realizzare belle cose insieme ma il fatto che lui non voglia mai avere l’aiuto delle persone a lui vicine porta quest’ultime ad evitare di chiedere la sua collaborazione.

Risultato? Tutti fermi come dei tonti nonostante ci sia il potenziale di realizzare qualcosa di buono insieme, qualcosa che ti fa sentire stanco la sera ma allo stesso tempo soddisfatto e appagato, tutti fermi nonostante ci sia modo di aiutarsi e di sostenersi vicendevolmente con strategie che, specie di questi tempi, farebbero risparmiare denaro ad entrambi (si veda il caso dei condomini che condividono un unico allaccio all’ADSL e la pagano una sciocchezza al mese, oppure quegli agglomerati di villette, ancora rarissimi in Italia, che condividono uno Smart Grid indipendente dalla rete di distribuzione dell’elettricità).

Altro risultato? Quasi tutto quello che fa va in perdita o non produce per quello che è il reale potenziale. Non conta infatti un quintale di mele in più (ottenute magari con l’abuso della chimica…) come può esser naturale pensare, bensì la capacità di cogliere opportunità per creare situazioni, occasioni ed aspettarsi cose nuove che prima non si immaginavano minimamente. Conta la capacità di saper vivere senza schemi rigidi evitando così la “vita a memoria” che tanta apparente sicurezza sembra offrire ma che tante affascinanti sfaccettature della vita fa perdere. Così le attrezzature si arrugginiscono, le mura invecchiano e marciscono. Niente rende e niente è florido. Non si generano occasioni e opportunità, tutto quello che mantiene gli costa un patrimonio quando invece gli basterebbe collaborare con le persone più vicine e fidate che ha intorno (ma delle quali in realtà non credo si fidi) per trasformare la decadenza in fertilità. Contento lui…

*E’ proprio vero che chi ha il pane non ha i denti : )

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Alcuni penseranno che dire grazie sia tutto sommato facilissimo specie a fronte degli innumerevoli
vantaggi che trarrebbe questo mio amico, in realtà quando si hanno certi blocchi mentali la
difficoltà è enorme. Un po’ come quando ci imbattiamo in quelle persone che non chiedono
scusa e non ci riescono perchè sarebbe come un attacco al loro orgoglio ed alla loro solidità.
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