Dinamica della moto: Gli effetti giroscopici – p.1

Rubrica: Dinamica della moto

Titolo o argomento: Gli effetti giroscopici – parte prima

Ogni qualvolta un corpo si trova in rotazione attorno al proprio asse e, contemporaneamente, si trova in rotazione anche intorno ad un secondo asse, nasce l’effetto giroscopico. Si tratta di un momento che va ad agire attorno ad un terzo asse perpendicolare agli altri due.

Tradotto in “italiano” e partendo da un semplice esempio possiamo considerare di tenere tra le mani la ruota di una bicicletta (afferrando il mozzo come se le nostre braccia fossero la forcella).

Mettendo in rotazione la ruota e spostandola con movimenti paralleli al corpo, verso l’alto o verso il basso, non avvertiremo alcun effetto se non quello della forza peso data dalla massa della ruota moltiplicata per la gravità (img. 1).

Al contrario se compiamo una brusca rotazione (attorno all’asse verticale) come se stessimo sterzando con il manubrio da un lato o dall’altro, sentiremo una coppia agire tra le braccia con la tendenza a ruotarle lungo l’asse longitudinale, in pratica, ad avvolgerle (img. 2).

 Effetti giroscopici Effetti giroscopici

L’intensità dell’effetto cresce sia aumentando il numero di giri della ruota (ovviamente attorno al proprio asse), sia aumentando la velocità con cui si inclina la ruota rispetto all’asse verticale (come se stessimo piegando).

Concludendo possiamo affermare che l’effetto giroscopico (riferito nel nostro caso alla ruota anteriore di una moto) è quell’effetto che tende ad inclinare la moto dalla parte opposta a quella verso la quale stiamo sterzando. Quando si è abituati a guidare la propria moto non è più difficile accorgersene, ma spesso, quando guidiamo una nuova moto, ci accorgiamo che quando curviamo o tentiamo di “piegare” questa tende ad opporsi alla “piega” per i motivi sopra citati. Appena presa confidenza l’effetto ovviamente permane ma nascosto nelle nostre abitudini di guida.

Continua…