Di che materiale sono fatti i cd ed i dvd?
CD e DVD prodotti industrialmente
I cd ed i dvd sono anche chiamati supporti ottici. Essi vengono realizzati con appositi macchinari i quali partono da un singolo esemplare (chiamato Master*) e ne ricavano una matrice. Tale matrice viene utilizzata poi su un sistema di stampaggio a pressa che permette una rapida produzione in serie di centinaia di migliaia di dischi. Inutile dire che a tali stampi è richiesto un livello di precisione dell’ordine millesimale e che da ciò ne consegue ovviamente un costo elevato. I supporti in questione sono composti da ben quattro strati:
Il primo strato è composto di una laccatura dove va posta l’etichetta.
Il secondo è uno strato acrilico di interposizione.
Il terzo è composto da una lamina di alluminio riflettente.
Il quarto (l’ultimo in basso) è di plastica trasparente o meglio di policarbonato ed ha funzioni protettive.
La lamina di alluminio è fondamentale perchè è su di essa che vengono incisi i solchi (solo nella produzione industriale di materiale originale) che il lettore dovrà poi interpretare come alternanza di segnali digitali binari “0 e 1” fino a tradurre intere sequenze di dati. Questo sarà possibile perchè il laser, dove troverà un solco, disperderà il suo fascio; dove invece non troverà alcun solco, verrà riflesso fino a raggiungere un sensore optoelettronico.
CD DVD per uso domestico
Si tratta di supporti ottici nettamente differenti (anche se non si vede) da quelli commerciali stampati di cui abbiamo parlato sopra. Nei prodotti di questo tipo è presente uno strato in più tra lo strato riflettente (il terzo) e quello di protezione (il quarto). Tale strato, detto Die, è “incidibile” dato che su esso è possibile creare dei microsolchi adottando un laser ad alta potenza che ne scalda la superficie fino a 750° centigradi. E’ costituito da materiali quali la cianina o la ftalocianina nei supporto registrabili “R” oppure da una lega di argento, indio ed antimonio nei supporti riscrivibili “RW”. I cd dvd scrivibili e riscrivibili (R, RW) tentanto di emulare i cd ed i dvd prodotti industrialmente con il metodo dello stampaggio ma in realtà l’affidabilità dei due prodotti è ben diversa. Ovviamente, per scrivere un cd-dvd in casa, non è possibile allestire una linea di produzione per stampaggio ragione per cui esistono i prodotti R, RW. Nella terza ed ultima parte di questa serie di articoli esporremo un semplice ragionamento e delle ipotesi avanzate in seguito alla nostra prova (vedi l’articolo precedente).
*Da cui il termine “masterizzatore“
Continua…
Link correlati
Quanto dura un cd, un dvd, un disco dati – parte 1
Quanto dura un cd, un dvd, un disco dati – parte 2
Quanto dura un cd, un dvd, un disco dati – parte 3
sono stati ritrovati i rotoli del mar morto vecchi migliaia di anni.
i cd o le altre forme moderne per conservare i dati quanto potranno durare?
in sostanza come facciamo noi a trasmettere ai posteri la nostra storia,gli avvenimenti le scoperte ecc.?
grazie sergio
Sinceramente non lo so ma credo che attualmente, per conservare importanti riferimenti storici contemporanei, si usino ancora metodi per così dire… tradizionali (la carta e/o simili). Sarebbe un approfondimento da chiedere ai competenti del settore. Probabilmente ai metodi più tradizionali ne vengono accostati altri digitali, su nastro, ecc. e se ne studiano gli esiti e le variazioni ad intervalli regolari di tempo. Non credo comunque che dati importanti siano conservati in cd/dvd 🙂
Tutto o quasi da buttare dopo 7 – 10 anni. Alcune marche molto meno. Tempo e denaro buttati. Bene che vada suonano male. I DVD ti fregano nel finale e si inceppano. Quelli stampati sembrano migliori, ma non credo superino la soglia dei 20 anni. –
Eh già.
Sarei curioso di sapere se attualmente esistono altri supporti professionali più longevi, magari utilizzati in ambiti diversi da quello domestico.