Rubrica: The expert on the salmon
Titolo o argomento: Sicurezza informatica stradale destinata alle vetture elettriche
Da ormai un paio di anni, ci stiamo abituando all’idea che il futuro dell’automobilismo sarà orientato sempre più alle vetture elettriche. Ovviamente i vantaggi sono indiscutibili: meno smog cittadino, maggiore efficienza di consumi, riduzione dell’inquinamento acustico e un lungo eccetera. Tutti conosciamo anche i retroscena che ne stanno frenando l’introduzione nel mercato, come il costo elevato delle batterie e la limitata autonomia (fatta eccezione per la Tesla Motors). Ma c’è una questione che per il momento è passata un po’ in sordina e che credo andrebbe analizzata prima del lancio massivo di auto elettriche sul mercato: la questione della sicurezza informatica.
Cosa c’entra la sicurezza informatica con un’auto elettrica? Più di quanto potremmo aspettarci. Spulciando tra le offerte che propongono i primi produttori di auto elettriche (in tutti i casi analizzati) sono presenti applicazioni per telefoni di ultima generazione che vi permettono di comandare/controllare la vostra futura auto. Grazie ad una centralina e ad un computer di bordo molto avanzati, queste applicazioni vi permettono un controllo praticamente assoluto della vostra vettura. La Ford ad esempio permette di visualizzare lo stato delle batterie, la telemetria di bordo, le statistiche di guida e la localizzazione dell’auto, mentre la Nissan addirittura vi permette di aprire e chiudere le porte, accendere l’aria condizionata e il motore stesso. Se da un lato alcune di queste funzioni possono migliorare l’esperienza di guida (statistiche relative all’uso dell’auto o stato di carica delle batterie) comodamente seduti sul salotto di casa, dall’altro altre possono arrecare un grave rischio tanto alla privacy del conduttore quanto alla sicurezza del proprio veicolo.
Il secondo caso è ovviamente il più grave. Un bravo “manipolatore informatico” in grado di sabotare il vostro telefono cellulare permetterebbe ad un ladro di ottenere la posizione della vostra auto, aprire le porte e addirittura accendere il motore senza usare nessuno strumento che non sia un computer portatile. Una volta dentro, scollegando il GPS ed il sistema di trasmissione di dati, potrebbe avere il controllo completo della vostro mezzo senza possibilità di rintracciarlo.
La sicurezza della privacy, invece, è più subdola e potrebbe affettare a un’utenza più ampia di possessori di auto elettriche. Pensiamo per esempio allo stile di guida, ai chilometri percorsi ed alle abitudini del conduttore. Sono dati sensibili che farebbero gola all’industria automobilistica per realizzare campagne di marketing mirate ed alle assicurazioni che potrebbero offrire aumenti o diminuzioni della polizza in base ai nostri dati telemetrici. Interessante opportunità se fatto legalmente, ma molto rischioso qualora i dati vengano sottratti in modo opaco all’utente.
IL campo della sicurezza stradale informatica è ancora inesplorato ma, considerando l’enorme potenziale di crescita che ha il mercato delle auto elettriche, potrebbe essere un’interessante settore su cui orientare la propria carriera lavorativa.
Come al solito l’Ing. Gestionale Davide Mazzanti ci offre spunti interessanti su cui riflettere per migliorare l’utilità e la funzionalità di prodotti destinati a cambiare il futuro di tutti noi. 🙂
Un punto di vista originale e acuto.
Grazie Nicoletta, mi fa piacere che tu lo abbia trovato interessante.
Personalmente, credo che la fretta di produrre nuovi e sempre più avanzati dispositivi tecnologici, non lascia sufficiente tempo per studiare le possibili implicazioni negative.
Mi auguro che un futuro non molto lontano università e imprese possano realmente integrarsi per prevedere i possibili rischi invece di limitarsi a risolverli.