Rubrica: Classi e certificazioni energetiche
Titolo o argomento: Il corretto uso della termocamera
Segue dall’articolo introduttivo:
Certificazioni energetiche fasulle (attenti a)
Le termocamere non sono facili ed intuitive da adoperare per chiunque, il loro utilizzo infatti deve essere accompagnato da un’opportuna preparazione circa il prodotto e da una conoscenza ottima circa le modalità per affrontare al meglio un rilievo valido e attendibile. Di seguito riportiamo alcuni brevi suggerimenti che molto spesso (purtroppo) vengono sottovalutati.
Superfici riflettenti
Particolare attenzione va dedicata alle superfici riflettenti che la termocamera interpreta male (generalmente indicando temperature minori di quelle effettive e un minore calore emesso rispetto a quello effettivo), queste vanno ricoperte con nastro adesivo per non falsare il rilievo.
Distanza di rilevamento
E’ necessario porre attenzione alla distanza di rilevamento in quanto più si è distanti e più lo sfondo del cielo interferisce con il rilievo falsandone le indicazioni. E’ consigliabile effettuare più scatti da vicino unendoli poi in post-produzione.
Angolo di ripresa
L’angolo di ripresa influisce sulla veridicità dei dati raccolti. L’ideale sarebbe trovarsi sempre perpendicolari (e quindi a 90°) rispetto alla superficie sulla quale si sta effettuando il rilievo termico. Alcuni costruttori sostengono che con i loro prodotti si possono effettuare rilievi attendibili anche superando i 45° di angolazione tra la superficie da rilevare e l’occhio della termocamera.
Agenti atmosferici
Le facciate che si fotografano non devono essere irradiate dal sole e non deve essere presente il vento (è tollerabile al massimo una leggera brezza). L’influenza del vento va verificata tramite un anemometro, se la velocità del vento è superiore a quella di una brezza il rilievo non va eseguito. La parete oggetto del rilievo non deve essere stata irraggiata dal sole tutto il giorno. Per sicurezza le misure vanno rilevate la mattina presto o la sera tardi. Non ci deve essere pioggia né tantomeno deve aver piovuto poco prima del rilievo, pareti e finestre umide falsano i rilievi termici.
Altri utilizzi
Le termocamere non si utilizzano solo per i rilievi termici ma anche per rilevare: umidità, umidità di risalita, condensa e muffa, infiltrazioni, distacchi di materiali, ricerca guasti, passaggi cavedi, ricerca di modifiche strutturali. Nei casi appena citati il rilievo dopo una giornata di sole o di pioggia è consigliato e preferibile grazie al riscaldamento di aria o acqua che pone in evidenza numerosi dettagli utili. Il range di emissività varia da materiale a materiale, questo non sfugge alla termocamera che può smascherare l’utilizzo di un prodotto inadatto alla costruzione o, peggio, l’assenza di un materiale di fondamentale importanza. Infine, sempre mediante una fotocamera termica (rigorosamente di qualità), possono essere rilevati ponti termici geometrici e ponti termici costruttivi; particolarmente sottovalutati sono solitamente i ponti termici che si verificano all’atezza dei cassonetti delle tapparelle, in tal caso l’utilizzo di costose finestre a doppi o tripli vetri dotate di infissi isolanti risulta vano.