Rubrica: Così è la vita
Titolo o argomento: Quelli che non collaborano… ma ti stanno intorno.
Negli ultimi anni, in cui le mie collaborazioni si sono piacevolmente intensificate, ho avuto modo di notare l’esistenza di un particolare soggetto che prima, vuoi per l’età o vuoi per l’inesperienza, non avevo mai notato. Si tratta di quella particolare figura che non collabora nel modo più assoluto in un team di persone che hanno lo scopo comune di estrarre il meglio da un progetto, dalla voglia di fare e di cooperare con la massima volontà. Sto parlando di quel tipo di persona* che, pur di non farti riuscire in un tuo progetto, evita di collaborare attivamente arrivando a danneggiare persino sé stessa. Si tratta di soggetti che non si rendono conto di arrecar danno in primis a sé stessi e tutto questo pur di non farti riuscire nell’impresa, quasi a dire:”Se avrai successo, non sarà anche per mano mia…”. Voi non andate avanti e nemmeno loro… Sono gli abissi della psiche umana come direbbe Giacomino Poretti. A mio avviso si tratta di un grave conflitto interiore di persone che vedono con occhio estremamente invidioso le opportunità che si possono presentare a vantaggio di un intero team di intraprendenti. Costoro generalmente vogliono riuscire esclusivamente da soli, non sono adatti a lavorare in un’équipe ma potrebbero ritrovarvisi all’interno per la loro simpatia ed estroversione. Una doppia faccia decisamente pericolosa.
Allora come riconoscere queste persone se riescono a mascherarsi così bene ed a mascherare i loro sentimenti conflittuali? A dire il vero non ho un metodo né tantomeno la bacchetta magica ma ho potuto notare alcuni degli aspetti più caratteristici di questi soggetti. Generalmente potete chiedere loro una cosa all’infinito, riceverete sicuramente un sorriso con una risposta positiva che vi garantisce ogni volta che quanto richiesto verrà fatto, ma ogni singola volta, o la maggior parte delle volte, sarà un’attesa vana; oppure riceverete uno sguardo serio e premuroso di chi sembra già impegnato in quanto avete chiesto e, probabilmente, impegnato anche da mille altre cose che non avete chiesto ma che, si sostiene, essere proprio destinate a voi. Passa il tempo e le cose sembrano restare sempre ferme, anzi non sembrano, lo sono realmente. Questo tipo di persona si comporta come un vero e proprio freno. State sempre in attesa che esegua una mossa che aiuti il resto del team ma, anzi, il team è perennemente frenato e spesso manca i risultati perchè la persona in questione non ha fatto nemmeno il minimo possibile, a dire il vero… non ha fatto nulla. Un gran fumo di parole dissoltosi nell’aria. La situazione si protrae a lungo eppure le grandi doti di simpatia o di comunicazione del “collega freno” non vi fanno minimamente dubitare che inconsciamente esso desideri il contrario di quanto state desiderando voi. Perchè questa persona in fondo non desidera che il suo contributo possa portare successo anche ad altri, questo lo ingelosice perchè vorrebbe che tal successo fosse solo suo. Il suo primo problema è il non concepire un’azione di gruppo, con tutti i suoi vantaggi, come può esserlo lo sport di squadra (il calcio, il basket o la pallavolo ad esempio). Il secondo problema di questa persona è, purtroppo, l’invidia (il vero freno della situazione che non evolve), teme che il suo contributo possa conferire onori a chi prima o poi farà a meno di lui perchè, in fondo, è lui il primo che vorrebbe volentieri fare a meno di voi**.
Quando formate un team quindi, state attenti a chi mettete in squadra, a volte scegliere una persona un po’ meno brava (ad approfondire la formazione si fa sempre in tempo) ma estremamente collaborativa, attiva e che conclude, può portare risultati insperati e più rapidamente del previsto. Così quel fastidioso senso di pesantezza e rallentamento svanisce senza l’uso di protettori gastrici 🙂
*Se le incontrate, evitatele. Sono piene di invidia.
**Quello che teme negli altri è quello che costui/costei solitamente, consciamente o inconsciamente, fa e conosce bene.
Link correlati
Quelli che non collaborano
Quelli che non partecipano: Spirito di comunità
Quelli che ci fanno retrocedere: I retrocessori
Quelli che imparano la vita a memoria
Quelli che non vogliono dire grazie
Quelli che ti devono far cadere per forza
Quelli che voglion comandare
Ho capito! Hai iniziato a lavorare in XXXXX…
Vero che adesso capisci tante cose? 🙂
😀
Perdonami ma non ho pubblicato il marchio che hai scritto, la citazione poteva essere presa male da terzi.
Perdonami tu, ho fatto una battutaccia facile.
Credo però che avvenga in quasi ogni grande azienda italiana (sì, anche privata) dove è troppo facile paralizzare le attività altrui e confondere le idee a colleghi e superiori.
Tu pensa che la mia impressione l’ho ricavata da esperienze con piccole (se non piccolissime)realtà, quindi, leggendo i tuoi commenti, si nota che molto probabilmente si tratta di un fenomeno diffuso un po’ ovunque… purtroppo.