Proporre nuovi schemi di motori a combustione interna

Rubrica: Motori alternativi | Le domande dei lettori

Titolo o argomento: Adottare nuovi schemi biella manovella

Rispondendo a: Remo

Remo scrive: Buongiorno. Mi chiamo Remo e sono un disegnatore meccanico. Ho ideato un nuovo tipo di motore a scoppio basato su ciclo due tempi con lubrificazione separata. Tale brevetto è stato pubblicato il 7/11/2019. Mi piacerebbe molto avere un vostro parere al riguardo e possibilmente capire come fare per svilupparlo. Ho anche creato una pagina facebook che si chiama “Motore a pistoni solidali 2 tempi” nella quale potete trovare un filmato di funzionamento e alcune relazioni nonché il brevetto. Ringrazio per l’attenzione e porgo distinti saluti.

Gentile Signor Remo La ringrazio per avermi preso in considerazione come riferimento per un parere. Io lo apprezzo molto da appassionato tuttavia non posso fornire informazioni di carattere progettuale perché questo tipo di studi costano veramente tanto. Anche volendo non avrei matematicamente tempo perché sono già completamente impegnato per i prossimi anni. Le posso fornire giusto qualche spunto vivendo l’ambiente da ormai 23 anni.

In ambito motoristico, ad esempio, non definiscono mai come nuovo un motore che adotta un differente schema rispetto all’ordinario ma utilizza comunque uno meccanismo biella-manovella. Quando ero un adolescente professori e tecnici delle aziende del settore battevano molto su questo tasto.

Altro problema che si verifica con questo tipo di progetti è che l’industria esistente generalmente non acquista varianti di questo tipo perché fuoriescono dalla ormai vecchia e obsoleta ma matura filiera ordinaria.
Il Wankel nonostante la sua celebrità, i suoi punti forti ed i suoi accettabili punti deboli, in qualità di ottima alternativa, su quanti veicoli lo trova installato?

L’ingombro e la disposizione del motore incidono fortemente sulla preferenza di uno schema anziché un altro. Il comune e ormai banale 4 cilindri in linea soddisfa i requisiti di estrema semplicità schematica, semplicità di assemblaggio, semplicità di funzionamento, semplicità di progetto (dovuta anche ad una mole immensa di casi di studio maturati in oltre 100 anni).

Le complicazioni dovute alle tenute ed alla trasmissione del lavoro meccanico vengono viste come problemi perfettamente evitabili con gli schemi dei motori ordinari. Persino in F1 soluzioni che offrivano immensi vantaggi (come le valvole rotative) ma avevano per contro complicazioni di questo genere, non sono state scelte. Troverà sempre dei tecnici che le diranno frasi del tipo: “Perché lo devo fare così se è più semplice farlo nel modo precedente e se conosco già le problematiche legate alla soluzione precedente ed il grado di affidabilità ed ho una enorme filiera che mi affianca e mi fornisce tutto il necessario a costi bassissimi?”.

Inoltre, quel che ho imparato personalmente (ma non è assolutamente legge, glie lo riporto solo perché potrebbe esserle d’aiuto, perdoni la mia ruvidità), è che quando un amante della tecnica idea qualcosa di diverso, che potrebbe rivelarsi un cambiamento utile o meno, trae maggiori vantaggi se realizza da solo la propria idea, la testa, la monta su un prototipo e verifica ai fini pratici come va e che problemi incontra. Fatto questo deve sempre chiedersi se tutto quanto il lavoro fatto porta dei vantaggi adottabili dalla moderna industria rispetto alle soluzioni precedenti.

Infine dovrebbe commercializzare autonomamente le soluzioni studiate, progettate e realmente realizzate qualora scopra che offrono dei vantaggi indiscussi. Oggi i metodi per andare sul mercato si son semplificati di molto e sono disponibili ad un bacino di utenza molto maggiore anche se questo, ovviamente, richiede una gran mole di consocenze ed esperienze sul settore.

Glie lo scrivo perché questo tipo di consiglio, sebbene ad alcuni possa sembrare (almeno inizialmente) ostile, porta generalmente enormi risparmi di tempo. Ho conosciuto persone che hanno realizzato soluzioni con schemi alternativi agli ordinari (come ha fatto lei) perdere addirittura 10-20 anni di tempo (e massicce quantità di denaro) con la credenza che le aziende potessero in qualche modo apprezzare un giorno. In realtà è molto difficile che le aziende apprezzino qualcosa che non permetta nell’immediato di chiudere meglio l’anno fiscale, soprattutto quando esiste un’alternativa collaudata che non richiede cambiamenti e offre già quel che si desidera.

E’ opportuno osservare poi come spesso capiti di realizzare progetti alternativi senza le basi fisiche, matematiche, tecniche necessarie a fare valutazioni di carattere termodinamico, di carattere geometrico, di carattere tecnologico nell’ambito dei materiali, dell’hardware o sotto l’aspetto economico, del mercato, della filiera, delle tecnologie produttive, dei vantaggi da esibire rapidamente al grande pubblico. Questo può impedire di “vedere” la corretta strada da intraprendere con le strategie necessarie per finalizzare un progetto.

Nonostante tutto questo è in ogni caso ammirevole il suo impegno, la sua passione, la sua mente. Se ha un’idea perché non rischiare, non tentare, non sbagliare e riprovare, fare esperienza e migliorare? Tenga sempre conto che è lei con la sua idea davanti al mondo e potrebbe rivelarsi una strategia sbagliata fare affidamento su altri anziché su sé stesso. Si potranno accettare prolifiche collaborazioni una volta che si è fatto il grosso ma tutte le prime mosse spettano a lei (così come la responsabilità di quel che fa).

E’ importante che prenda un telaio (anche già esistente e da poche centinaia di Euro), ci monti sopra un motore standard e poi su un telaio analogo ci monti il suo e faccia una valutazione oggettiva di tutto quel che accadrà (compresa una comparativa di tutti gli aspetti citati poc’anzi).

Sperando di averle fornito utili spunti (è questo il compito del mio Blog, ovvero non il dire come si fa ma il comunicare come ci si arriva, offrire degli stimoli, delle provocazioni…), Le porgo i miei Cordiali Saluti e le Auguro un Buon Lavoro.

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