Rubrica: Tecnologia domestica vintage
Titolo o argomento: Oggetti ormai rari tutt’altro che obsoleti e che conservano un fascino
Questo articolo segue da:
Vedi i “link correlati” riportati in basso.
La cinepresa
Oggetti fantascientifici, quando ero piccolo vedevo i miei genitori riporli con cura dentro le loro custodie che emanavano odore di pellame, strettamente collegato con gli oggetti di pregio. Avevano una fattura solida, materiali resistenti, un peso che conferiva importanza, finiture eseguite con grande cura e quel fascino ineguagliabile tipico degli oggetti domestici tecnologici che avevano delle lenti, un oculare, bottoni, spaziali regolazioni a ghiera nonché elettroniche, e che offrivano la possibilità di farti vedere il mondo rielaborato dentro una camera oscura che concentrava tutta la tua attenzione nella sola scena inquadrata.
Un semplice ramo di un albero, inquadrato, allontanato, avvicinato, sfuocato, messo a fuoco, mentre era mosso dal vento, assumeva un fascino di rilievo, il fascino di un film.
Attraverso l’oculare e il teleobiettivo la scena sembrava più attraente rispetto all’osservazione ad occhio nudo; i dettagli aumentavano, i bordi erano più netti, la luce ambientale di disturbo veniva filtrata, potevi osservare cose che solitamente ti sfuggivano, il mondo non sembrava più lo stesso e si entrava in una dimensione misteriosa dove le cose comuni del quotidiano apparivano differenti e le ombre ed i contrasti che si creavano all’interno dell’obiettivo, accompagnati dal mirino chiaro/scuro di forma circolare in sovraimpressione (il telemetro a coincidenza d’immagine), contribuivano ad accentuare l’impronta distintiva dell’ambiente.
Lo zoom ottico manteneva una elevata definizione dell’immagine che nel digitale consumer verrà poi persa soverchiata da funzioni accessorie su cui l’utente poco esperto fisserà maggiormente la sua attenzione.
La presenza di filtri integrati nella macchina da presa (o cinepresa) permetteva registrazioni più orientate a luminosi spazi aperti o, al contrario, a spazi chiusi con dominante di luce artificiale. La scelta della pellicola aveva una notevole influenza sulla qualità dei video realizzati, era necessario scegliere la sensibilità adeguata e regolarsi di conseguenza. In dotazione vi era anche un parasole per l’ottica che poteva assumere all’occorrenza due distinte forme geometriche: avvolto in un disco, estruso a campana.
Il proiettore
Una volta terminato di girare il film (o, più propriamente, filmino) lo si portava a sviluppare da un fotografo che lo restituiva pronto per essere installato sul braccio ripiegabile del proiettore. Quaranta, cinquant’anni fa, era l’equivalente di un piccolo studio televisivo domestico. Permetteva la proiezione dei filmati sviluppati sfruttando la stessa tecnica, miniaturizzata, delle sale cinematografiche ed in più offriva la possibilità di effettuare un playback aggiungendo in un secondo momento una traccia audio registrabile e regolabile durante la proiezione del filmato.
Il montaggio video poteva essere effettuato con forbici e nastro montando la pellicola a regola d’arte, inoltre si potevano creare prestigiosi effetti di dissolvenza unendo due lembi di pellicola sovrapposti. Quando il proiettore si inceppava era necessario spegnerlo immediatamente onde evitare che il calore della lampada potesse rapidamente deteriorare la pellicola.
Curiosità
Il suono emesso dall’avvio del proiettore è diventato così famoso nel tempo che, ad oggi, all’interno di suite di montaggio video digitale professionale (vedi ad esempio Final Cut Studio, Final Cut Pro, Final Cut Pro X, ecc.) ne è presente la traccia audio campionata pronta per essere trascinata nella timeline ovunque si stia rielaborando un contenuto storico…
Specifiche tecniche Cinepresa
Una macchina da presa cinematografica o cinepresa, è un apparato che impressiona una sequenza di immagini fotografiche in rapida successione temporale su una pellicola cinematografica continua per via fotochimica.
Riprese a colori.
Obiettivo Makro-Neovaron 9-36mm f/1.8-32.
Filettatura M49 x 0,75.
Messa a fuoco da 1,5m – infinito.
Messa a fuoco dopo commutazione su macro da 0 – infinito.
Mirino reflex continuo a grande immagine, esente da sfarfallamento, con telemetro a coincidenza d’immagine e oculare regolabile.
Regolatore dell’esposizione: regolazione della luce SILMA completamente automatica, conforme all’angolo di campo e indipendente dalla tensione della batteria, attraverso l’obiettivo.
Visualizzazione del diaframma nel mirino.
Possibilità di impostazione manuale del diaframma.
Possibilità di variare la profondità di campo.
Possibilità di regolare la distanza focale manualmente o con motore (da teleobiettivo a grandangolo, con un intervallo specifico per il macro).
Telemetro a coincidenza di immagine (una volta regolata la distanza dell’oggetto, il fuoco viene mantenuto anche zoomando in avanti o indietro).
Azionamento: motorino elettrico per trasporto pellicola e motorino elettrico per zoom.
Alimentazione di corrente: centralizzata, disinseribile, per l’elettronica, il regolatore dell’esposizione e il power-zoom, attraverso 4 pile AA 1,5 Volt.
Controllo batterie nel mirino.
Velocità di ripresa: 18 e 40 fps, scatto singolo.
Comando remoto per lo scatto di fotogrammi singoli.
Fotogrammi rallentati (slowmotion) per riprese sportive filmando a 40 fps.
Continua…
Link correlati
Tecnologia domestica vintage – Intro
Tecnologia domestica vintage – La Polaroid
Tecnologia domestica vintage – La Cinepresa e il Proiettore
…