Rubrica: Pubblicità e dintorni
Titolo o argomento: Comicità
Quando il mondo della pubblicità ha virato puntando sulla comicità, ha trovato un metodo ottimo per ottenere attenzione e raggiungere il pubblico da casa. Ci si affezionava a curiose e improbabili storielle durante le quali, tra le righe si presentava un marchio, un prodotto…
Un’idea ottima che ha funzionato per molti anni. Tuttavia oggi qualcosa non va. Le pubblicità divertenti attirano il pubblico che però spesso e volentieri nemmeno ricorda il prodotto pubblicizzato o i contenuti dell’offerta mostrata.
Spesso il personaggio che recita nello sketch è più famoso del prodotto pubblicizzato. Questo, oltre a portare grandi costi per chi commissiona una pubblicità, fa si che pochissimi si ricordino l’oggetto della promozione. E’ molto più facile che ci si ricordi la battuta detta dal comico. Tuttavia esistono delle eccezioni come ad esempio la pubblicità di FASTWEB nella quale Valentino Rossi non è protagonista di scene in moto e non ha nulla a che fare con il suo mondo (idea ottima a mio avviso) e, incuriositi dal fatto di vederlo in una veste più quotidiana, ascoltiamo cosa ha da dire insieme al simpaticissimo comico Paolo Cevoli.
Al contrario nel caso di quell’altra pubblicità, che non ricordo mai qual è, Mike Bongiorno e Fiorello mi fanno ridere ancor di più ma non è mai successo una sola volta che mi ricordassi cosa cavolo stessero pubblicizzando. Mi distolgono troppo dall’oggetto del messaggio.
L’esempio migliore che mi viene alla mente (è penso sia ottimo visto che conosco molte persone che lo ricordano in qualunque momento) è quello della pubblicità della Palio nella quale un ciclista, ai semafori, si appoggiava sempre sul cofano di una Palio nuova nuova… Il risultato fu che l’automobilista, scocciato, all’ennesimo semaforo mise la retromarcia all’improvviso e il ciclista cadde. Pubblicità a dir poco ottima visto che a distanza di anni la gente ricorda queste 3 parole: ciclista, fiat, palio… Il bello è che la pubblicità costò veramente poco ed i protagonisti erano perfetti sconosciuti (ragione per cui lo spot costò poco). La pubblicità ebbe molto successo, la vettura un pò meno… Ma questo è per un altro motivo…