Domanda, offerta e l’inesperienza dei giovani

Sempre più affaristi, sempre più tonfi…

Probabilmente a causa degli input sbagliati che offre la televisione, o forse a causa della superficialità, molti giovani si improvvisano simil manager, simil imprenditori… o sarebbe il caso di dire: affaristi? Eh già perchè come vedremo, questi ragazzi hanno ben poco di professionale nella loro preparazione.

Così vi racconto l’ultima situazione che mi è capitata:

Stavo conducendo con un ragazzo una trattativa per l’acquisto di un furgone usato che mi occorre in famiglia. Inizialmente incontro il ragazzo che ha messo l’inserzione. Si presenta bene, è gentile e disponibile. Arriva vestito bene, con una bella macchina, capello preciso… Mi dice che il furgone non è suo, è del padre… tuttavia la trattativa la condurrà lui perchè il padre è negato (dice lui…). Andiamo insieme a vedere il furgone in questione. Rimango sorpreso perchè sembra realmente tenuto bene. Non ha ruggine o parti visibilmente danneggiate.

Chiedo il prezzo ed il ragazzo mi dice una prima cifra (alta a dire il vero) ma dice anche che è trattabile. Ovviamente chiedo di quanto. Non appena lui nota il mio interessamento incomincia a “tirarsela”. Inizia a rimangiarsi la trattabilità dell’acquisto, inizia a raccontarmi che ci “sarebbe” diversa gente interessata che gli deve far avere una risposta persino in giornata…

Insomma la sua disponibilità svanisce nell’istante in cui io mi mostro interessato. Lui inizia a credere che siccome sono realmente interessato, pagherò anche una cifra alta e fuori mercato. Una semplice illusione, lo saluto e lo lascio a bocca asciutta (molto probabilmente non ha mai letto questo blog 😀 )

Il caso vuole che per fortuite coincidenze, cercando altri furgoni simili, la settimana successiva incontro il padre di questo ragazzo che ha condotto la pessima trattativa. Non solo vengo a sapere che il padre non è affatto negato per la vendita del suo furgone, ma il prezzo che chiede sarebbe inferiore (e anche di molto) a quello chiesto dal figlio. In soldoni il padre è intenzionato a vendere al prezzo stimato da riviste e concessionarie (meno il guadagno di una eventuale concessionaria, trattandosi ovviamente di una compravendita tra privati).

La morale l’avete già intuita immagino… 😀

Il mercato, facendo la sintesi della sintesi della sintesi, in sostanza funziona così:

Vi è una Domanda di beni e servizi da parte della gente e vi è un’Offerta da parte delle imprese che producono beni e servizi. La Domanda, detto in parole povere, consiste nelle richieste di una determinata quantità di prodotti ad un determinato prezzo.

Un esempio? Se una barretta di cioccolata costa 5 Euro, sono disposto a comprarne (forse) una, non di più. Se la stessa barretta costa 1 Euro, allora sono disposto a comprarne anche cinque (o un valore compreso tra 1 e 5). L’offerta da parte delle imprese funziona al contrario di come ci si immagina. Molti credono che se per un prodotto c’è una forte richiesta, si abbasseranno i prezzi (errato). L’offerta funziona esattamente al contrario: Maggiori sono le richieste, maggiore diventa il prezzo di un bene o servizio; minori sono le richieste e minore sarà il prezzo di vendita fino a raggiungere un punto in cui l’impresa non ha convenienza a vendere.

La domanda e l’offerta formano due curve (che spesso però vengono schematizzate con due rette) che si intersecano in un punto. Tale punto non è altro che l’Equilibrio nel quale l’acquirente è disposto a comprare ad una determinata cifra una determinata quantità di beni o servizi e l’impresa che offre il bene o servizio è disposta a vendere proprio quella data quantità a quel dato prezzo. In figura è rappresentata l’intersezione tra la curva di domanda e quella di offerta: il punto di Equilibrio Domanda/Offerta.

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Avremo modo in seguito di approfondire meglio molti aspetti inerenti la domanda, l’offerta ed il mercato. Ovviamente li analizzeremo con esempi chiari e semplici alla portata di tutti.