Ieri ho avuto una piacevole conversazione con un tecnico tedesco che si occupa di energie rinnovabili, a parte il mio inglese sempre meno meccanico, sono rimasto sorpreso dall’esperienza che mi stava raccontando e dalla naturalezza con cui me la stava raccontando. Pochi giorni fa si trovava in Israele per lavoro, era ospite di un’azienda i cui tecnici avevano in dotazione vetture elettriche (le famose auto della ditta che solitamente da noi sono Euro -3). Quando si sono fermati a “fare rifornimento” il gestore della stazione ha avviato una procedura di estrazione e sostituzione del pacco batterie installato sulla vettura con un altro carico proveniente da un’altra vettura analoga che aveva effettuato la sostituzione qualche ora prima. Ovviamente le batterie estratte da ogni vettura vengono messe immediatamente sotto carica e rese disponibili non appena pronte. L’operazione è durata meno di 5 minuti, mediante un’applicazione disponibile per smartphone hanno effettuato il pagamento del servizio e sono ripartiti tranquillamente. Da noi questa cosa, almeno all’apparenza raccontata con sorprendente disinvoltura quasi fosse scontato che esistano simili servizi*, è praticamente fantascienza. Le auto elettriche qui in Italia sono più rare delle supersportive più esclusive e costose, figuriamoci poi una stazione di servizio attrezzata per la sostituzione rapida di un pacco batterie con un altro carico già pronto per l’installazione mediante un sistema robotizzato sotterraneo. Il primo stato che ha accolto questo stadio evolutivo della società è stato l’Israele. Ora la domanda è: “Siamo sicuri che l’occidente sia un riferimento per il mondo?”, “Non sarà forse che, come capita solitamente ai più saccenti, ci sia in realtà molto più da imparare di quanto si possa pensare? Parlavo della pratica che prevede la sostituzione delle batterie o, secondo alcune ipotesi più o meno concrete, dei soli elettrodi, poco tempo fa sul seguente articolo “Caratteristiche tecniche di una batteria“, articolo per il quale in effetti la mia fonte mi suggeriva l’argomento come un’interessante prospettiva per il futuro. Nel mondo intero però brulicano notizie che destano appetiti e fantasie ma che, spesso, sono appoggiate su fragili supporti (non si può mica credere a tutto). In questo caso invece il servizio di sostituzione dei pacchi batterie è ormai una realtà da diversi mesi sia in Israele che in Danimarca e diventerà presto una realtà anche in Australia, Estonia, Francia, Regno Unito e Turchia. L’Israele e la Danimarca ne fanno già uso con un’organizzazione talmente ben curata da porre la questione come un normalissimo servizio all’automobilista con la “EV maiuscola”. Se poi la gente quasi non ci fa più caso, e ne parla come se stesse illustrando la ricetta per realizzare un buon primo di pesce, significa esser ad uno stadio realmente avanzato del progetto. Sulla settimana enigmistica trovereste la domanda: “Cosa c’è tra l’occidente e l’oriente?”.
*Probabilmente in diversi paesi è scontato che sia così.
Come si chiama?
L’Alleanza Renault-Nissan e la società Better Place hanno avviato una stretta collaborazione per lo sviluppo di stazioni di cambio delle batterie, il sistema prende il nome di “QuickDrop”.
Come funziona?
Alcuni di voi ne avranno già sentito parlare diverso tempo fa tramite i media che si occupano delle novità del settore automotive, tuttavia, viste le poche visite che hanno ricevuto i video esplicativi sul sistema di funzionamento, probabilmente non vi è stato interesse diffuso in quanto… se ne dicono tante, ma poi quante se ne fanno realmente? Ebbene in Israele e in Danimarca queste stazioni di servizio sono entrate in funzione da ormai diversi mesi e, copiando il link che segue, avrete modo di osservare e valutare voi stessi il sistema di rifornimento delle vetture elettriche (nella fattispecie Renault-Nissan) mediante sostituzione dell’intero pacco batterie:
http://www.youtube.com/watch?v=mQ6SQEmAyME
Le stazioni di servizio per la sostituzione dell’intero pacco batterie delle auto elettriche (nel caso di
Quick Drop si fa riferimento, al momento, solo a Renault-Nissan) non sono un progetto per il futuro
di quelli con timbro “chissà…”, sono realtà già avviate in diversi paesi del mondo.